traduzioni giurate legali e asseverate ecco le differenze

Traduzioni giurate, legali e asseverate: ecco le differenze

Le traduzioni giurate nel corso degli ultimi anni hanno preso largamente piede, grazie allo sviluppo del commercio internazionale e dei flussi migratori. Qualsiasi azienda che si sia ritrovata a fare affari con l’estero o chiunque sia intenzionato a  trasferirsi o a trascorrere un lungo periodo di tempo in un altro Paese, con tutta la burocrazia che questo comporta.

Contratti, documentazione anagrafica, atti di matrimonio e convenzioni patrimoniali, eventuali sentenze sono solo alcuni dei documenti che potrebbero avere necessità di una traduzione che abbia valore legale anche all’estero, rendendoli così ufficiali.

Quali sono le differenze tra una traduzione giurata, legale e asseverata? E come si svolgono questi tipi di traduzione? Vediamolo insieme.

La traduzione giurata e l’asseverazione
 

La traduzione giurata consiste nella traduzione del documento con la sua relativa asseverazione, ovvero il giuramento della traduzione stessa davanti a un pubblico ufficiale.

 In Italia una traduzione può essere asseverata attraverso 3 modalità, ciascuna delle quali interessa tre situazioni diverse: il Tribunale, il Giudice di pace o il Notaio.

Il traduttore legale, un vero e proprio professionista accreditato all’albo del Tribunale, dopo aver finalizzato la traduzione di un documento di carattere legale si reca in uno dei tre uffici e giura di aver tradotto fedelmente il documento. Successivamente firma insieme all’Autorità  un verbale che attesta l’avvenuto giuramento. Tale verbale viene poi firmato anche dal cancelliere che riceve l’atto di asseverazione, e viene infine allegato al testo tradotto e al testo originale.

Come abbiamo visto prima, le traduzioni giurate diventano di imprescindibile importanza quando si fanno affari con l’estero o se si decide di trasferirsi in un altro Paese; ovviamente questo vale anche al contrario. Qualsiasi documento ufficiale rilasciato all’estero che dovrà essere usato in Italia dovrà per forza di cose essere tradotto, giurato e asseverato.

Tra le tipologie di documenti che richiedono una traduzione giurata e asseverata ci sono: documenti legali, atti pubblici, deleghe, procure, gare d’appalto, atti pubblici, bilanci, visure camerali, permessi di soggiorno, referti medici, certificati di studio, diplomi o pagelle, certificati carichi pendenti e casellario giudiziale, patenti, passaporti, certificati di nascita, di matrimonio, di morte, e molti altri.

A seconda della tipologia di documento, il traduttore giurato non dovrà solamente avere la qualifica necessaria a livello legale, ma occorrerà che abbia anche una vasta conoscenza della materia trattata nel documento stesso. Chiaramente i contenuti di documentazione inerente a un corso di studi saranno profondamente diversi da quelli presenti in un certificato medico o in un bilancio.
Diventa evidente dunque che la figura del traduttore giurato debba essere altamente qualificata e con una specializzazione ben definita.

La traduzione legale e le Apostille
 

Uno step successivo della traduzione asseverata è la traduzione legalizzata. Si tratta di una convalida da parte dell’Autorità della firma apportata sui documenti. Se “asseverare” una traduzione significa farla giurare per poi avere, quindi, una traduzione giurata, “legalizzare” significa invece autenticare le firme presenti sul documento. Questo servizio in Italia spetta alla Prefettura o alla Procura della Repubblica, a seconda del tipo di documenti.

Per quanto riguarda invece i documenti destinati agli stati aderenti alla Convenzione dell’Aja del 5 ottobre 1961, la legalizzazione viene semplificata con la formalità dell’Apostille.

Cos’è un’Apostille? Chiamata “postilla” in Italiano, trattasi semplicemente di un timbro il cui scopo è quello di legalizzare la firma apposta dall’Autorità su un atto pubblico oppure attestarne l’autenticità.

La traduzione dell’Apostille è una procedura in cui si utilizza un timbro speciale che attesta l’autenticità del documento e la qualità legale dell’Autorità che ha firmato il verbale.

Ma quando è necessaria l’apposizione dell’Apostille su un documento?

Diventa necessaria quando un qualsiasi documento pubblico deve venire utilizzato in un Paese diverso rispetto a quello dell’emissione, e soltanto se il Paese emittente fa parte della Convenzione dell’Aja.

In breve, l’apposizione dell’Apostille su un documento o sulla sua traduzione equivale a legalizzare le firme che si trovano sul documento stesso. In questo caso, il documento dovrà venire legalizzato e quindi apostillato nel Paese d’origine. La traduzione giurata verrà realizzata in un secondo momento.

Se il documento proviene dall’estero e dispone quindi già di Apostille, ad essere apostillato sarà, come si è detto, solo il documento originale; se invece il documento è stato rilasciato in Italia e va tradotto per un Paese estero, non sempre è richiesta la traduzione dell’Apostille stessa. Alcuni Paesi richiedono la doppia Apostille, cioè sia sul documento originale che sulla traduzione asseverata, solitamente dietro al verbale dell’asseverazione; per altri invece è sufficiente che l’Apostille sia presente solo sul documento originale.

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